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Startup Innovative on line e notai: una opinione personale

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Non avevo ancora esposto chiaramente la mia opinione sulla recente sentenza del Consiglio di Stato che cancella la possibilita’ di costituire in Italia Startup innovative on-line.
Ma dopo diverse chiacchiere telefoniche con l’amico Gianmarco Carnovale, co-fondatore insieme a me e tanti altri dei Copernicani, vorrei precisare alcuni aspetti generali.
Mi occupo di Startup innovative da ben prima che arrivasse il Dl 179/2012. Ricordo poi bene la complessita’ di elaborare soluzioni che colmassero i dubbi e le criticita’ sollevate dal DL, il quale entrava a gamba tesa sul diritto societario. I regolamenti sugli strumenti finanziari partecipativi, i criteri e le formalita’ di trasferimento degli SFP, i piani di stock-option per srl e le operazioni di buy-back societario sulle quote.
Tutte tematiche che ho studiato insieme ai notai, ottimi professionisti, per elaborare soluzioni spesso innovative e che cercassero di dare un senso logico al DL 179/2012, giunto come precipitato in un complesso esperimento chimico. Di quelli che quando cade una goccia nell’ampolla scoppia tutto. Orbene.
Premesso che le norme sulla procedura di costituzione on line delle startup innovative (che esulano dal citato DL) presentvano numerose lacune ed errori da studente del primo anno di giurisprudenza (con rispetto per tutti gli studenti del primo anno di tutte le facolta’ italiane), e che a suo modo la censura del Consiglio di Stato e’ ineccepibile, c’e’ una news che mi lascia perplesso e sospettoso del ruolo che i notai stiano ora giocando in materia. Parrebbe (il condizionale e’ d’obbligo) che il percorso della Legge delega per il recepimento della direttiva europea sulla costituzione digitale delle società stia accogliendo un emendamento che sembra essere ispirato proprio dai notai e dalle loro posizioni.
Nel frattempo apprendiamo che la presidente del Consiglio Nazionale del Notariato Valentina Rubertelli nella lettera di auguri pasquali chiama i notai alla vigilanza: “la lieta novella” (si, pare proprio l’abbia definita cosi’…) “della sentenza del Consiglio di Stato potrebbe essere strumentalizzata da diversi stakeholder che vedono nel notaio un ostacolo alla modernizzazione, alla digitalizzazione e alla libertà di iniziativa economica dei giovani startupper”. Preciso che questa “lieta novella” causera’ non pochi problemi a molte imprese e investitori almeno fino a quando non interverra’ una norma riparatrice per cui non mi pare una lieta novella per il sistema paese.
Ricordo bene il pandemonio sollevato dai Notai quando si propose una norma che autorizzava gli avvocati a formalizzare i passaggi di proprieta’ su immobili del valore massimo di € 100.000 senza passare da Notaio.
I Notai, all’epoca, si scatenarono ricordando che loro erano i garanti della correttezza e dell’applicazione delle norme di legge. La legge, che a mio avviso avrebbe non solo velocizzato acquisti per piccoli immobili e garage e contribuito a creare un ambiente competitivo in questo settore, non passo’ e di certo contribui’ la pur legittima opposizione dei Notai. Ecco. Questo e’ il punto.
Tra i Notai ci sono eccezionali professionisti, persone capaci davvero di innovare nel difficile percorso offerto dalle nostre borboniche leggi. Mi chiedo pero’ se sia arrivato il momento di snellire le procedure dando la possibilita’ alle societa’ e ai privati di costituire societa’ cedere quote, fare aumenti di capitale, vendere immobili, il tutto direttamente on line, senza passare da notaio. Siamo al diciannovesimo posto nella classifica sulla digitalizzazione dei paesi europei. Forse e’ il caso di piantarla di fare task force sulla blockchain e mettersi invece davvero a lavorare.
Per chi vuole approfondire la storia:
 
 
 
 
 
 

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