Dal 2013 seguiamo con attenzione l’evoluzione del panorama legale internazionale in materia di virtual currencies.
Cliccando al link qui sotto, si accede al pdf contenente una rassegna delle principali attività normative e regolamentari in circa 50 stati, con particolare attenzione agli Stati Uniti d’America.
Gli Stati Uniti sono infatti un osservatorio di primo livello in materia di virtual currencies, sia per l’evoluzione tecnologica del paese, sia per le norme, i regolamenti e le pronunce di varie autorità federali. A questo si aggiunge la grande disponibilità di risorse in rete grazie all’attività dei vari organi istituzionali e di stampa americani che aggiornano pubblicamente i loro siti con puntualità raramente rinvenibile in altri paesi.
In Italia, a parte l’inopportuna e inadeguata proposta di legge di un parlamentare, che si è fermata rapidamente, non ci sono significative evoluzioni normative.
Quello che traspare scorrendo il bollettino scaricabile al link qui sotto è una tendenziale volontà dei principali Stati a consentire l’evoluzione delle virtual currencies senza definirle, o meglio stabilendo cosa non sono.
Paradossalmente proprio la definizione di “currency” (valuta) risulterebbe del tutto inadeguata leggendo i vari provvedimenti e pronunce poichè è proprio questa fattispecie ad essere esclusa esplicitamente, riconducendo invece il Bitcoin e le altre monete virtuali alla figura di un bene utilizzabile anche come unità di interscambio di beni e servizi e per tale motivo potenzialmente dotato di valore intrinseco.
In tale ambito però si inserisce la necessità di monitorare i criteri di produzione, interscambio e circolazione di queste virtual currencies e si aprono scenari legati all’antiriclaggio e alla tassazione delle plusvalenze.
Problemi non facilmente risolvibili allo stato attuale delle cose.
Attraverso una attenta analisi della normativa internazionale in materia si può percepire lo spazio che le virtual currencies o cryptocurrencies (come impropriamente definite) avranno nel tempo.
Il tema è certamente appassionante poichè sembra ripercorrere per alcuni aspetti la nascita di internet.