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Vale 26 milioni di € il primo incubatore italiano di start-up innovative quotato in borsa.

La componente di innovazione del modello di business, ma anche le strategie di sviluppo annunciate e l’utilizzo del capitale: sono solo alcune delle motivazioni che hanno portato ad assegnare a Digital Magics il premio Best Ipo innovative project, promosso da Ir Top insieme a Uk Trade & Investment (agenzia governativa britannica per il commercio e gli investimenti) nell’ambito della prima edizione dell’Aim Investor day, organizzato nei giorni scorsi presso Borsa Italiana e rivolto alle Pmi italiane ad alto potenziale di crescita, quelle appunto che sono quotate sull’Aim (mercato alternativo del capitale).

Digital Magics è un incubatore certificato di start up innovative, quelle introdotte con il decreto Crescita 2.0 alla fine del 2012 (se ne sono registrate al momento oltre 1.900, di cui poco più di una sessantina a vocazione sociale). Le sue azioni ordinarie hanno incominciato ad essere negoziate sull’Aim a fine luglio.

Nel 2013 la società, che ora capitalizza 26 milioni di euro, ha collocato più di 1,5 milioni di azioni ordinarie di nuova emissione, per un valore di oltre 10,5 milioni di euro. Lo scorso anno Digital Magics ha investito in 11 nuove start up per circa 3,5 milioni di euro e nel suo portafoglio (al 31 dicembre 2013) sono presenti 31 partecipazioni, di cui 10 start up innovative. Il capitale investito netto è pari a 11,2 milioni di euro (quasi raddoppiato rispetto ai 6,3 milioni del 2012) e la posizione finanziaria netta è passata da un indebitamento di 3,4 milioni di euro nel 2012 a una liquidità per 2,6 milioni nel 2013.

Particolarmente ambiziosi i piani della società per il futuro: «Continueremo a lavorare sul territorio – ha dichiarato nell’occasione Enrico Gasperini, fondatore e presidente di Digital Magics – con le start up e con le imprese dell’eccellenza del made in Italy, dato che Digital Magics è un incubatore italiano nazionale multiterritoriale e multi-settore. Nei prossimi cinque anni investiremo in oltre 100 nuove start up

Fonte: Avvenire – Andrea Di Turri