Cosa sta accadendo al mondo delle criptomonete e soprattutto dove stanno andando? Che fine sta facendo la mitologica DeFi e quali regole stanno impattando sulla diffusione delle criptoattività nel mondo?
In questo breve report, che trae spunto dal recentissimo “Geography of Cryptocurrency Report” uscito ad ottobre 2023 a cura di Chainalysis, tentiamo di riscostruire l’andamento globale delle cripto e la loro diffusione geografica nel mondo.
Preliminarmente pare opportuno evidenziare come, agli occhi del purista del mondo cripto, un report geografico sull’uso delle criptomonete sia un sostanziale “non sense” poiché il cripto duro e puro adotta VPN e non sarà certo facilmente identificabile territorialmente.
Tuttavia bisogna tenere in considerazione che questi report derivano dal monitoraggio di centinaia di milioni di transazioni e l’analisi di 13 miliardi di visite su siti internet, per cui il report ha un suo se pur limitato valore statistico.
Valore che peraltro cresce con il crescere dell’adozione di massa delle cripto visto e considerato che la maggioranza della popolazione non usa VPN ma tende ad adottare exchange autorizzati o comunque soluzioni “trasparenti”.
Ciò premesso, andiamo subito a vedere quali sono i Paesi nel mondo dove c’è (in un modo o nell’altro) maggiore criptoattività.
Al primo posto troviamo ancora incontrastata l’India, seguita da Nigeria, Vietnam, Stati Uniti e Ucraina.
Il perché di questo primato è legato ad una serie di fattori. L’utilizzo criminogeno delle cripto, pur presente, non è il fattore principale a consentire a questi paesi la scalata della classifica stilata da Chainalysis nel suo report del 2023.
Ed infatti il report tiene conto principalmente del volume delle transazioni e del numero di utenti e non tanto del valore e peso di ciascuna transazione. Per cui, anche se nei paesi più industrializzati ci possono essere valori complessivi maggiori rispetto a quelli, ad es. del continente sub-sahariano, resta fermo il fatto che in quest’ultimo continente le transazioni e gli utenti sono in netta maggioranza rispetto, ad es., al continente europeo.
Questo utilizzo diffuso delle criptoattività era l’obbiettivo primario del paper di Satoshi Nakamoto e si ritiene quindi corretto adottare, come sistema di classificazione, il numero delle transazioni e non solo il valore complessivo delle stesse (che pure ha un suo peso in questa classifica).
In questo contesto l’Italia è solo al 37esimo posto nella classifica stilata dal Chainalysis.
Si noti che nel mondo occidentale, dominano gli Stati Uniti (quinto posto della classifica globale), seguiti dalla Turchia, una economia sostanzialmente occidentale anche se vero e proprio ponte tra oriente e occidente (tredicesimo posto) e soprattutto dall’Inghilterra (quattordicesimo posto), la quale conferma lo straordinario trend di questo paese peraltro alleggerito dal peso regolamentare del MiCAR (la regolamentazione europea sulle criptoattività).
Seguono Giappone, Canada, Spagna, Francia e Germania (rispettivamente al posto n. 18, 19, 22, 23 e 26) e poi appunto, decisamente staccata, l’Italia (al posto n. 37) preceduta dalla Polonia al trentaquattresimo posto.
La Cina è un caso estremamente interessante. Ed infatti nonostante i vari divieti e la evidente contrarietà del regime “democratico” cinese, il paese risulta undicesimo nella classifica di Chainalysis, subito dopo Thailandia, Brasile e Pakistan.
Anche le Filippine sono un caso interessante piazzandosi al sesto posto dietro Ucraina e Stati Uniti.
Ma come sta andando la adozione delle criptomonete nel mondo? Inutile girarci intorno. Sta andando male come evidente da questo grafico del Report 2023 di Chainalysis.
Andiamo a vedere il dettaglio per aree geografiche
Nord America
Il Nord America è il più grande mercato di criptovalute che analizziamo, con un valore stimato di 1,2 trilioni di dollari ricevuti on-chain tra luglio 2022 e giugno 2023. Il totale rappresenta il 24,4% delle transazioni globali delle attività durante il periodo analizzato.
I dati on-chain suggeriscono che la cripto-attività nordamericana è crollata l’anno scorso, a seguito di sviluppi negativi come il crollo dell’exchange di FTX nel novembre del 2022. È interessante notare che la cripto-attività si è contratta maggiormente nei mesi immediatamente successivi alla crisi bancaria di marzo che ha visto la Silicon Valley Bank e le banche cripto-friendly Signature e Silvergate chiudere, e il conseguente calo temporaneo del valore dell’USDC sui mercati secondari. Tuttavia, l’attività on-chain inizia a riprendere a partire da giugno
I dati sulle dimensioni delle transazioni suggeriscono che il pullback dagli investitori istituzionali sono stati il motore principale del calo complessivo dell’attività.
L’attività stimata dei trader professionisti sub-istituzionali è rimasta costante.
In linea con una tendenza generale osservata in tutto il mondo, abbiamo osservato un relativo calo anche nell’utilizzo delle stablecoin nel nord dell’America, a partire da febbraio 2023 circa. A giugno 2023, l’utilizzo delle stablecoin è sceso dal 70,3% al 48,8% del volume delle transazioni on-chain del Nord America.
Nonostante il calo sopra descritto, le stablecoin sono il tipo di criptovaluta più utilizzato.
I dati dell’analisi della catena mostrano che oltre la metà del volume totale delle transazioni on-chain verso servizi centralizzati, tra giugno 2022 e giugno 2023, si sono svolti in stablecoin.
Le autorità di regolamentazione statunitensi hanno un forte interesse a regolamentare le stablecoin, dato il ruolo centrale delle riserve denominate in USD.
Peraltro le criptoattività sono state utilizzate da paesi come la Corea del Nord per finalità chiaramente criminali verso gli Stati Uniti (estorsioni, finanziamento del terrorismo, o addirittura del programma nucleare).
Il peso del regolatore (non ultimo si vedano le recenti pronunce della SEC) sta impattando in maniera rilevante sulla destinazione finale delle stablecoin che iniziano ad essere emesse e gestite da soggetti non più licenziati negli Stati Uniti. L’esodo delle aziende operanti nel settore cripto dagli Stati Uniti è iniziato l’anno scorso e l’impatto è evidente.
Questo comporta da un lato una maggiore difficoltà per il paese nel controllare le cripto poi comunque utilizzate dai suoi cittadini. In secondo luogo riduce evidentemente il volume degli investimenti delle aziende in questo settore.
Ecco perché è sempre importante regolamentare in maniera coerente e non buttare via il bambino con l’acqua sporca.
Ecco una carrellata delle proposte di legge sulle stablecoin ad oggi:
- Il Clarity for Payment Stablecoins Act, introdotto nel luglio 2023, mira a fornire un chiaro quadro normativo innovativo per l’emissione di stablecoin di pagamento, nonché per la tutela e la promozione dei consumatori
- Responsible Financial Innovation Act, introdotto nel giugno 2022 e reintrodotto nel luglio 2023. Non dedicato esclusivamente alle stablecoin, una parte della proposta assoggetterebbe gli emittenti di stablecoin alle nuove regole finanziarie prudenziali
Come sempre, l’obbiettivo sarà quello di trovare il giusto equilibrio tra la tutela dei consumatori e la creazione di un quadro che consenta ai mercati delle criptoattività di crescere, secondo schemi tecnologicamente innovativi.
L’America Latina e il ruolo dell’Argentina.
La grave crisi finanziaria dell’Argentina, con la rilevante svalutazione del Pesos, ha portato molti cittadini a rifugiarsi nelle criptovalute.
L’Argentina ha affrontato problemi economici per decenni, con cicli di estrema svalutazione della valuta che periodicamente hanno colpito la capacità dei residenti di risparmiare e reso difficile l’attività finanziaria quotidiana. Purtroppo, l’Argentina è attualmente nel bel mezzo di un tale ciclo, con il Pesos argentino che è diminuito di circa il 51,6% nel corso dell’anno che ha preceduto luglio 2023. Nello stesso periodo, tuttavia, l’Argentina guida l’America Latina in volume netto di transazioni di criptovalute, con un valore stimato di 85,4 miliardi di dollari ricevuti, ed è al secondo posto nella regione per l’adozione di base.
Alfonso Martel Seward, Responsabile della Conformità e della Lotta contro il Riciclaggio di denaro (AML) presso l’exchange di criptovalute Lemon Cash con sede in Argentina, ha dato qualche dettaglio sull’utilizzo delle cripto nel paese.
Martel Seward ha indicato che la fuga dalle criptovalute che esse possono offrire agli abitanti comuni dalla svalutazione del peso argentino è il principale motore dell’adozione nel paese.
“Abbiamo un’alta inflazione e molte restrizioni all’acquisto di valute straniere. Questo rende le criptovalute un’opzione preziosa per il risparmio” riporta il responsabile AML.
Martel Seward ha indicato che in particolare le stablecoin sono popolari per questo scopo e forniscono un nuovo modo per soddisfare la domanda locale di lunga data per il dollaro statunitense.
“Con l’adozione delle criptovalute, molte persone qui ora ricevono il loro stipendio e lo mettono immediatamente in USDT o USDC”
Possiamo vedere prove del ruolo delle criptovalute come baluardo contro la svalutazione della valuta in Argentina nel grafico sottostante, che utilizza dati dell’ordine di acquisto da una selezione di borse popolari nella regione per confrontare il valore del peso argentino con il volume di criptovalute acquistate utilizzando il peso argentino nel tempo.
Man mano che il peso argentino perdeva costantemente valore, l’acquisto di criptovalute aumentava, per poi registrare un picco a metà aprile, proprio quando l’inflazione argentina ha superato il 100% per la prima volta in tre decenni.
Vediamo anche una piccola diminuzione nell’acquisto di criptovalute a partire da settembre, poco dopo che il valore del peso si è stabilizzato.
Le condizioni economiche dell’Argentina non rendono solo difficile il risparmio dei cittadini, ma rendono anche complicato il commercio quotidiano, poiché i prezzi possono cambiare nel giro di poche ore.
A questo proposito, Lemon Cash offre agli utenti una carta di debito che consente loro di utilizzare i loro conti di criptovaluta per effettuare acquisti presso qualsiasi rivenditore che accetta carte: al momento dell’uso della carta, le criptovalute vengono istantaneamente vendute dal conto dell’utente e l’azienda riceve il pagamento nella valuta locale.
Queste offerte hanno contribuito a rendere Lemon Cash un leader in un mercato di criptovalute estremamente attivo. ‘Le criptovalute sono diventate mainstream in Argentina: circa 5 milioni di persone (su una popolazione totale di 45,8 milioni) le utilizzano, e 2 milioni di esse sono su Lemon’, ha dichiarato Seward.
La crescita di Lemon Cash e la popolarità delle criptovalute in Argentina in generale sono una testimonianza della capacità unica di questa classe di attività di fornire sollievo durante periodi di difficoltà economica.”
L’utilizzo delle criptovalute contro l’autoritarismo venezuelano
Come l’Argentina, il Venezuela ha vissuto molti problemi economici e ha sofferto di una grave svalutazione della valuta. Tuttavia, il Venezuela si differenzia dall’Argentina per un punto fondamentale: il paese è governato da un governo autoritario. Sotto il regime di Nicolás Maduro, i venezuelani affrontano gravi abusi dei diritti umani e repressione politica, nonché minori opportunità a causa della corruzione governativa, come l’appropriazione indebita dalla compagnia petrolifera di proprietà statale del paese.
Come può la criptovaluta migliorare la vita delle persone soggette sia a condizioni economiche precarie che al maltrattamento di un regime autocratico?
Chainalysis ha parlato con il leader dell’opposizione venezuelana, Leopoldo López, per saperne di più. López è il fondatore del partito politico venezuelano Voluntad Popular ed è diventato prigioniero politico nel 2014 dopo aver guidato proteste contro il regime di Maduro, lasciando infine il paese nel 2020. López è un stretto collaboratore dell’ex presidente in esilio del Venezuela, Juan Guaidó, ed ha lavorato con il governo provvisorio di Guaidó che ha contestato la presidenza di Maduro. Dopo aver lasciato il Venezuela, López ha continuato a promuovere la democrazia in Venezuela dall’estero ed ha abbracciato la criptovaluta come strumento per perseguire questo obiettivo.
López ha spiegato come le criptovalute abbiano aiutato molti venezuelani a preservare i propri risparmi mentre il bolívar, la valuta locale, perdeva valore. ‘Il Venezuela ha avuto uno dei tassi di iperinflazione peggiori di sempre, oltre il milione percento’, ci ha detto López. ‘Le criptovalute, in particolare le stablecoin, hanno aiutato molti venezuelani a superare questo problema.’ Possiamo vedere questa dinamica nei dati dell’ordine di acquisto di criptovalute, in cui l’acquisto di criptovalute utilizzando i bolívari tende a aumentare quando il bolívar perde valore. Anche se la relazione non è così forte come quella che vediamo in Argentina o negli anni precedenti per il Venezuela, c’è un leggero ritardo tra la più grande caduta del valore del bolívar e il grande picco nell’acquisto di stablecoin che inizia ad aprile. Tuttavia, è importante notare che altre metriche legate all’inflazione, come i prezzi al consumo, hanno registrato un aumento in questo periodo.
López ha anche parlato del ruolo importante delle criptovalute nel facilitare i trasferimenti di denaro in Venezuela, diventati sempre più cruciali per il paese negli ultimi anni. ‘Fino a poco tempo fa, il Venezuela non era un paese con grandi tassi di migrazione’, ha detto. ‘Ma dal 2014 c’è stata un’ampia fuga dovuta all’emergenza umanitaria complessa. Negli ultimi dieci anni, circa il 25% della popolazione ha lasciato il paese.’ Questa fuga ha trasformato i trasferimenti di denaro in una parte significativa dell’economia venezuelana, e López ha detto che molte persone si sono rivolte alle stablecoin come un modo alternativo per soddisfare questa esigenza.
Tuttavia, l’uso più importante delle criptovalute in Venezuela è quello di consentire ai cittadini di resistere all’oppressione del regime di Maduro.
López ha parlato di un esempio in particolare.
Durante la crisi da Covid nel 2020, il governo provvisorio guidato da Guaidó ha elaborato un piano per utilizzare le criptovalute per fornire aiuto diretto a medici e infermieri nel paese. Le criptovalute erano la loro migliore opzione, poiché l’aiuto internazionale era difficile da consegnare tramite mezzi normali a causa della corruzione del regime di Maduro e della sua tendenza a rifiutare l’aiuto finanziario tanto necessario per motivi politici. ‘La sfida era come fare un trasferimento diretto di denaro senza interferenze della dittatura, che ha il pieno controllo delle banche e del sistema finanziario’, ha spiegato. Il team ha superato questo ostacolo utilizzando portafogli di criptovaluta per trasferire i fondi a individui fidati sul campo, i cosiddetti ‘ATM umani’, che li hanno poi distribuiti a medici e infermieri. Hanno inoltre applicato controlli KYC ai destinatari basati sui registri dei sindacati di medici e infermieri fidati dal governo provvisorio, per garantire che i fondi fossero destinati solo ai professionisti medici e non a individui sanzionati. ‘Questo programma ha aiutato direttamente 65.000 medici e infermieri’, ha spiegato López.
‘Indirettamente, ha aiutato centinaia di migliaia di persone che hanno ricevuto assistenza da loro.
Tenete presente che in quel momento lo stipendio medio di un’infermiera era di 3 dollari al mese e quello di un medico di 5 dollari al mese. Questo programma ha fornito loro entrambi 100 dollari al mese. È importante sottolineare anche l’impatto emotivo: per loro sapere che non erano soli sul fronte durante la crisi da Covid è stato un contributo importante del programma.’
Ma qui non finisce. López ha detto che le criptovalute sono diventate uno strumento importante per coloro che resistono ai governi autoritari, non solo in Venezuela, ma in tutto il mondo. ‘Le criptovalute hanno fornito un’alternativa agli attivisti democratici, alle ONG e ai difensori della libertà per superare la censura e la chiusura dello spazio civico’, ha detto. Ma ha sottolineato che le criptovalute da sole non sono una soluzione miracolosa. Il passaggio alle valute fiat sarà sempre difficile nei paesi autoritari. ‘Credo che il vero valore delle criptovalute nel sostenere i movimenti democratici sarà realizzato solo quando il passaggio alle valute fiat non dipenderà affatto dal regime autoritario.
L’Europa
Innanzitutto partiamo dal dato di fondo.
L’Italia è, insieme all’Olanda, il fanalino di coda in Europa per l’utilizzo delle criptovalute.
La regione Europa Centrale, Settentrionale e Occidentale (CNWE) è la seconda economia delle criptovalute al mondo quest’anno, seconda solo all’America del Nord. La regione rappresenta il 17,6% del volume globale delle transazioni tra luglio 2022 e giugno 2023 e ha ricevuto un valore stimato di 1 trilione di dollari in transazioni on chain durante lo stesso periodo. In tutta la regione, la finanza decentralizzata (DeFi) è la categoria di servizio più popolare, rappresentando il 54,8% del valore delle criptovalute ricevute. La DeFi ha giocato un ruolo chiave nell’adozione delle criptovalute in CNWE negli ultimi anni, soprattutto con gli scambi decentralizzati (DEXes). Mentre gran parte di questa attività è stata guidata dai consumatori, istituzioni in tutta la regione si stanno aprendo alla DeFi alla luce dei quadri regolatori che sostengono diverse iniziative web3.
Nel confronto degli ingressi sia negli scambi centralizzati che in quelli decentralizzati nei primi sei mesi del 2023 rispetto ai primi sei mesi del 2022, vediamo interessanti differenze nell’attività. In primo luogo, 21 paesi in CNWE hanno registrato una diminuzione degli ingressi in entrambi i tipi di scambi. Sette paesi hanno registrato un aumento degli ingressi negli scambi decentralizzati: Albania, Lussemburgo, Lettonia, Spagna, Regno Unito, Francia e Lituania. Notare che i due paesi con i maggiori aumenti dell’attività DeFi, Albania e Lussemburgo, sono più piccoli in termini di volume di transazioni complessivo, rendendo così più agevole la crescita significativa.
Oltre a essere al 14° posto nel nostro Global Crypto Adoption Index per l’adozione di base, il Regno Unito è terzo al mondo per il volume grezzo delle transazioni, con un valore stimato di 252,1 miliardi di dollari ricevuti nell’ultimo anno. Jamie McNaught, fondatore e CEO dell’exchange di criptovalute con sede nel Regno Unito Solidi, ha osservato che i consumatori britannici si concentrano sulle criptovalute sia dal punto di vista tecnologico che degli investimenti. Ha dichiarato: ‘I clienti nel Regno Unito cercano tipicamente alternative a scarsi rendimenti di risparmio e investimento, che vanno da un sostegno a portafogli di investimenti poco performanti fino a clienti che puntano tutto, cercando alti rendimenti su token o NFT. Anche se gli NFT non sono più in voga, i clienti continuano a cercare rendimenti a lungo termine in Bitcoin – soprattutto in previsione dell’halving del 2024 – ed Ethereum, effettuando anche scommesse consistenti su XRP, Cardano e Solana.’ McNaught ha aggiunto che la crescita istituzionale delle criptovalute nel Regno Unito non è sorprendente, considerando il settore bancario affidabile e connesso del paese, e la sua storia di inflazione relativamente bassa, fino a poco tempo fa.
Sembra che questa attività non sia stata frenata dagli sviluppi regolamentari del Regno Unito; in ogni caso, le reazioni alla recente legislazione sono state miste. Nel giugno 2023, il Financial Services and Markets Bill è diventato legge nel Regno Unito, aggiungendo una definizione delle criptovalute alla legislazione sui servizi finanziari esistenti e concedendo al governo il potere di creare un quadro specifico per le stablecoin. I dati suggeriscono che l’approvazione della legge potrebbe avere influenzato l’attività delle stablecoin. Nei mesi precedenti all’entrata in vigore, la quota del volume di transazioni istituzionali (basata sulle dimensioni dei trasferimenti) negli scambi centralizzati è diminuita ed è stata sostituita da un aumento delle quote di Bitcoin ed Ether. Alcune istituzioni finanziarie, come la società di venture capital Andreessen Horowitz (a16z), hanno visto il Financial Services and Markets Act 2023 (FSMA 2023) come un passo avanti positivo. Poco dopo l’approvazione della legge, il socio fondatore di a16z, Chris Dixon, ha annunciato: ‘Siamo entusiasti di aprire il nostro primo ufficio internazionale in una giurisdizione che accoglie la tecnologia blockchain ed è impegnata a creare un ambiente aziendale prevedibile perseguendo regolamentazioni che abbraccino sia il web3 che proteggano i consumatori. Non vediamo l’ora di contribuire alla crescita dell’ecosistema web3 del Regno Unito mentre le regolamentazioni appropriate entrano in vigore.’
McNaught ha spiegato che potrebbe passare del tempo prima che l’industria delle criptovalute nel Regno Unito veda un impatto tangibile significativo dall’Atto e da altri sviluppi regolamentari in corso. ‘Stiamo ancora aspettando regole aggiuntive che includano attività nell’ambito del Designated Activities Regime. Ci aspettiamo che la maggior parte delle criptoaziende si concentri ora sull’introduzione del FCA Financial Promotions Regime nel mese di ottobre 2024. Questo copre tutti gli acquisti e le vendite di criptoasset – l’elenco di un prezzo e un pulsante di acquisto è considerato una promozione finanziaria.’ Dal 8 ottobre 2024, le aziende dovranno rispettare gli standard FCA o non saranno in grado di comunicare in modo legale promozioni finanziarie legate alle criptovalute ai clienti nel Regno Unito.
Infatti, aziende come l’exchange di criptovalute Luno e il fornitore di pagamenti crypto-friendly PayPal hanno annunciato le loro intenzioni di sospendere la possibilità per i clienti del Regno Unito di acquistare alcune criptovalute, citando il tempo necessario per conformarsi alle nuove leggi dell’FCA. McNaught ha concluso: ‘Le aziende hanno bisogno di certezza e di orientamenti chiari, forniti dall’autorità di regolamentazione in modo tempestivo, specialmente quando la conformità alle regole è essenziale per comprendere quando si rischiano o meno sanzioni’.
A giugno 2023, l’Unione Europea ha approvato il Regolamento sui Mercati in Cripto-Asset (MiCA), istituendo un approccio unificato alla regolamentazione delle attività legate alle criptovalute in tutti i paesi dell’UE. Le disposizioni del MiCA entreranno in vigore a partire dalla metà del 2024 e mirano a promuovere la stabilità finanziaria e l’integrità del mercato stabilendo un unico regime di licenza che supervisionerà le offerte pubbliche di cripto-asset, il trading e le istituzioni coinvolte nello spazio degli asset digitali. Già il MiCA sembra aver creato ambienti favorevoli all’innovazione criptovalutaria.
Chainalysis ha parlato con leader dell’industria in Francia, Italia e Germania per ottenere una visione di questi impatti.
In Francia, l’Autorité des Marchés Financiers (AMF) ha accolto immediatamente il MiCA e ha presto redatto ulteriori normative tecniche di supporto per l’industria, mentre il paese si avvicina al regime di licenza del MiCA.
Lorie Veillere, responsabile della conformità presso Flowdesk, un maker di mercato per criptovalute con sede a Parigi e piattaforma di servizi finanziari, ritiene che questi sviluppi regolamentari siano i principali motori dell’adozione delle criptovalute in Francia. “Prima ancora dell’introduzione del MiCA, l’atteggiamento della Francia nei confronti della regolamentazione delle criptovalute era ampiamente favorevole”, ha dichiarato. “Ad esempio, la legge PACTE del 2019 ha introdotto il primo quadro normativo della Francia per gli asset crittografici e ha stabilito che le entità criptografiche devono dimostrare di aver implementato un quadro AML-CFT per poter essere registrate come Fornitori di Servizi di Asset Digitali (DASP)”.
Nel frattempo, l’hub criptovalutario della Francia a Parigi sta prosperando. Société Générale ha ottenuto la prima licenza criptovalutaria della Francia nel giugno 2023 per offrire ai suoi clienti istituzionali migliori opportunità di custodia, trading e vendita. Grandi attori del settore, tra cui Binance, Crypto.com e Circle, hanno scelto Parigi come loro sede europea. E gli sviluppatori di blockchain hanno affollato la città per lavorare su progetti decentralizzati. Questi progressi hanno contribuito probabilmente alla posizione della Francia al 23° posto nell’Indice Globale di Adozione delle Criptovalute di quest’anno e al quarto posto nella regione in termini di volume grezzo di transazioni di criptovalute.
La Francia emerge anche come leader nella crescita del volume di transazioni DeFi. I picchi più alti intorno a novembre 2022 e maggio 2023 sono stati probabilmente guidati più dalla ricerca di utenti di scambiare la volatilità causata dal crollo di FTX e dalla diminuzione dei prezzi di Silicon Valley Bank e USDC, rispettivamente, piuttosto che dai sviluppi regolatori in tutta Europa.
In ogni caso, la crescita in Francia è stata di solito più pronunciata che in altri paesi durante questi periodi, dimostrando la sua forte presenza nella DeFi.
L’India e l’Asia centrale e del sud: the King of cripto.
Se molti si chiedono dove sarà il futuro delle cripto, la risposta, leggendo il report 2023 di Chainalysis, appare chiara: l’India e il far east sembrano essere i dominatori incontrastati e il mercato sembra dirigersi in questa vasta area del pianeta.
Vediamo perchè.
Misurato in volume di transazioni grezze, il territorio che copre l’Asia Centrale, del Sud e l’Oceania (Central & Southern Asia and Oceania o CSAO) è il terzo mercato di criptovalute più grande che analizziamo, seguito a breve distanza da Nord America e Europa Centrale, Settentrionale e Occidentale (CNWE), contribuendo a circa il 20% dell’attività globale.
Tuttavia, il volume grezzo delle transazioni non racconta l’intera storia. Quando consideriamo il potere d’acquisto e la popolazione per misurare l’adozione di base, CSAO domina. Lo vediamo nell’Indice Globale di Adozione delle Criptovalute stilato da Chainalysis nel suo report, in cui sei dei primi dieci paesi si trovano nella regione: India (1), Vietnam (3), Filippine (6), Indonesia (7), Pakistan (8) e Thailandia (10). Inoltre, nell’ultimo anno, DeFi ha assunto un ruolo di rilievo in CSAO, rappresentando circa il 55,8% del volume di transazioni regionali tra luglio 2022 e giugno 2023, rispetto al 35,2% nell’anno precedente. Anche l’adozione istituzionale nella regione sembra essere aumentata, con il 68,8% del volume totale delle transazioni che riguarda trasferimenti di valore di $1 milione o più, rispetto al 57,6% nel periodo temporale precedente.
Tuttavia, CSAO non è un blocco monolitico per quanto riguarda l’adozione delle criptovalute. Diversi fattori stanno guidando l’adozione in diversi paesi di CSAO, il che porta a diverse tariffe di utilizzo per diversi tipi di servizi di criptovalute. Possiamo vedere questo nel grafico sottostante, che mostra la suddivisione del traffico web verso diversi tipi di piattaforme di criptovalute per i paesi di punta di CSAO nell’indice di adozione.
Le borse centralizzate rappresentano la maggior parte del traffico web in tutti questi paesi, come accade in tutto il mondo. Ma notiamo importanti differenze. Ad esempio, nelle Filippine, una grande parte del traffico web legato alle criptovalute è destinato a piattaforme di gioco d’azzardo, con il 19,9% – il Vietnam è subito dopo con appena il 10,8%. Nel frattempo, paesi come il Pakistan e il Vietnam registrano una quota maggiore di attività su scambi peer-to-peer (P2P), che sono più comunemente utilizzati nei mercati emergenti o nei paesi con controlli di capitale più severi.
Il Report di Chainalysis analizza due paesi di CSAO con driver di adozione diversi: le Filippine e il Pakistan, e esamineremo come queste differenze si traducano in modelli d’uso diversi. Successivamente, daremo uno sguardo a alcune delle ultime tendenze in India, il paese leader nel mondo per l’adozione di massa delle criptovalute.
Filippine
Gli appassionati di criptovalute hanno a lungo elogiato l’industria dei videogiochi da 217 miliardi di dollari come un settore in cui le cripto possono avere un impatto positivo, ad esempio consentendo ai giocatori di guadagnare, acquistare e vendere oggetti in-game. Abbiamo già visto alcuni progetti ambiziosi affrontare questo problema con varie sfumature di successo, e nessun paese ha abbracciato questi progetti come le Filippine, con il gioco play-to-earn Axie Infinity in particolare che ha catturato l’attenzione della nazione. Per saperne di più, abbiamo parlato con Donald Lim, un veterano della pubblicità e del marketing nelle Filippine il cui lavoro ha attraversato diverse industrie e che è ora entrato nel mondo delle criptovalute, diventando il primo presidente del Blockchain Council delle Filippine e l’organizzatore principale della Philippine Blockchain Week. ‘Penso che Axie Infinity sia stato il momento in cui le criptovalute sono arrivate davvero nelle Filippine‘, ha detto Lim. Mentre il gioco era più popolare tra la generazione più giovane, Lim ha visto persone di tutte le età giocare. ‘Potevi salire su un pedicab e vedere che il conducente aveva il telefono montato in cima al parabrezza mentre giocava ad Axie – c’erano molte storie del genere.‘ Infatti, le Filippine hanno rappresentato la più grande quota di traffico web totale di Axie Infinity, pari al 28,3%, e i dati on-chain mostrano che il paese ha registrato aumenti nel volume delle transazioni con criptovalute in concomitanza con la crescita di Axie nell’estate del 2021. Cosa ha reso le Filippine così recettive a un gioco play-to-earn come Axie Infinity? Lim propone diverse ragioni. In primo luogo, le Filippine hanno una giovane popolazione tecnologicamente sveglia che aveva già adottato portafogli digitali per valute fiat come GCash. Al momento del lancio e dell’acquisizione di Axie Infinity, il mondo si trovava nel bel mezzo della pandemia di COVID, con molte persone bloccate a casa e disoccupate – Axie forniva intrattenimento e un modo per guadagnare soldi extra. Ha anche dato alle persone un’uscita sociale. ‘I filippini sono abituati a sforzarsi per connettersi online e attraverso i social media, perché come nazione composta da molte piccole isole, siamo naturalmente disconnessi. Siamo anche il più grande esportatore di capitale umano al mondo, e i filippini all’estero vogliono collegarsi con le persone a casa‘, ha spiegato Lim a Chainalysis. Secondo lui, l’ampio utilizzo dei social media nelle Filippine ha reso più facile per il gioco diventare virale e raggiungere gli utenti attraverso tattiche come il marketing degli influencer. Da allora, Axie Infinity ha registrato un forte calo sia nell’uso complessivo che nel prezzo del token, e molte persone nelle Filippine e altrove che hanno abbandonato il gioco non sono finanziariamente in una posizione migliore di prima. Ma il successo del gioco ha gettato le basi per una maggiore adozione delle criptovalute, poiché molti filippini che hanno giocato ora dispongono di portafogli funzionanti che possono essere utilizzati per altri scopi. Lim ritiene che il modo migliore per convertire quel momentum iniziale in una benefica adozione delle criptovalute sia che i regolatori e le grandi aziende web2 intervengano. ‘L’adozione delle criptovalute non può essere solo dal basso verso l’alto. Il governo deve stabilire delle regole, e le più grandi aziende devono incorporare le criptovalute nelle loro offerte.’ Già c’è stato un momentum positivo su entrambi i fronti. Il governo delle Filippine ha designato una zona economica speciale nella regione di Bataan, dove le aziende di criptovalute che si stabiliscono possono ottenere benefici fiscali e operare in un sandbox regolamentare progettata per favorire l’innovazione. Sul fronte del settore privato, Philippines Airlines ha recentemente lanciato una collezione di utility NFT che offrono agli utenti accesso a vantaggi speciali, mentre la società di servizi finanziari filippina Cebuana Lhuillier ha annunciato un’integrazione con la blockchain Stellar per offrire trasferimenti più veloci e più economici, essenziali per un paese che riceve tanto denaro dall’estero quanto le Filippine. Lim è convinto che le Filippine abbiano tutto il necessario per diventare leader nel settore delle criptovalute. ‘Possiamo diventare la capitale delle blockchain dell’Asia. Guardate il talento degli sviluppatori, guardate tutti i gruppi online dedicati al trading e agli NFT – è solo una questione di tempo‘.
Pakistan
Nonostante un volume totale delle transazioni inferiore, il Pakistan è un leader mondiale nell’adozione di criptovalute, non molto distante dalle Filippine. Tuttavia, i modelli di adozione nei due paesi sono piuttosto diversi. Mentre la connessione sociale e la speculazione hanno spinto molti filippini a entrare nel mondo delle criptovalute attraverso i giochi play-to-earn, sembra che la necessità di preservare la ricchezza di fronte a un’alta inflazione e svalutazione della valuta sia la ragione per cui molti pakistani si sono rivolti alle criptovalute. Chainalysis ha parlato con Zeeshan Ahmed, Country General Manager per il Pakistan della popolare piattaforma di scambio di criptovalute Rain, per saperne di più. Rain opera in diversi paesi della regione e, sebbene attualmente non conduca alcuna attività commerciale in Pakistan a causa del divieto di negoziazioni di criptovalute imposta dalla legge, sta lavorando per ottenere una licenza regolamentare in futuro.
Quando gli abbiamo chiesto cosa spinge l’adozione delle criptovalute in Pakistan, ha risposto con alcune statistiche preoccupanti. ‘Cinque anni fa, l’inflazione in Pakistan era del 10,6%. Attualmente, è ufficialmente riportata come 29,4%, ma in realtà è molto più alta. Il picco maggiore è avvenuto negli ultimi 16 mesi, mentre il valore della rupia è sceso da 178 PKR per un dollaro USA nel gennaio 2022 a 320 PKR nel mese di agosto.‘ Purtroppo, le difficili condizioni economiche in Pakistan hanno comportato una rapida erosione dei risparmi. Inoltre, non ci sono molte buone opzioni per le persone comuni per investire nell’attuale contesto. ‘Il mercato azionario e la borsa sono crollati. E qualsiasi guadagno ottenuto può essere annullato dall’inflazione‘, ha spiegato Ahmed. Ai cittadini pakistani è anche vietato detenere valuta straniera fisica: deve essere depositata in una banca. Per molti, ciò rende le criptovalute, in particolare le stablecoin, una necessità. ‘È l’unica opzione che abbiamo per proteggerci.‘
È importante notare che i dati on-chain non possono raccontare l’intera storia sull’adozione delle criptovalute per un paese come il Pakistan. Gran parte del volume delle transazioni del paese, e in particolare l’acquisizione di stablecoin, avviene attraverso mercati informali peer-to-peer e non può essere facilmente identificata on-chain. Di conseguenza, è difficile sapere esattamente quante persone detengano o acquisiscano criptovalute in un dato momento.
Anche se il trading di criptovalute è formalmente vietato in Pakistan, Ahmed ritiene che un chiaro quadro regolamentare potrebbe contribuire a rendere il mercato delle criptovalute più produttivo per i cittadini pakistani. Sebbene la posizione ufficiale non sia cambiata, Ahmed afferma di percepire dei progressi recenti su questo fronte. ‘Otto mesi fa, i nostri regolatori non volevano neanche discutere di criptovalute. Ma recentemente, nel luglio di quest’anno, abbiamo presentato loro un white paper su come potrebbe essere regolato il settore delle criptovalute, e sembrano andare avanti.‘ Una futura regolamentazione potrebbe, ad esempio, consentire ai pakistani di spostare fondi da un conto bancario alle piattaforme di scambio, semplificando notevolmente l’acquisizione degli asset digitali di cui hanno bisogno, aprendo così la strada a una crescita ulteriore
India: il primo paese al mondo
Sebbene altri mercati nella regione siano dinamici e possano aiutarci a comprendere i driver unici dell’adozione delle criptovalute, il mercato delle criptovalute più grande di CSAO per eccellenza è l’India. L’India è leader nel mondo nell’adozione di base delle criptovalute, misurata dal nostro Indice Globale di Adozione delle Criptovalute, ma forse ancora più impressionante è diventata il secondo mercato di criptovalute più grande al mondo per il volume stimato grezzo delle transazioni, superando molte nazioni più ricche. L’uso delle criptovalute in India copre diverse forme di attività, poiché il paese si colloca tra i primi dieci per l’uso di servizi di criptovalute in una variegata serie di categorie. Forse la cosa più impressionante di tutte è che l’India è emersa come uno dei principali mercati di criptovalute nonostante un ambiente regolatorio e fiscale che può risultare complicato per l’industria. Negli ultimi anni, le agenzie regolatorie hanno fornito maggiore chiarezza su molte questioni, come ad esempio dichiarando formalmente che le norme anti-riciclaggio si applicheranno alle transazioni con criptovalute. Tuttavia, l’India tassa l’attività con criptovalute a un’aliquota molto più alta rispetto alla maggior parte degli altri paesi, con una tassazione del 30% sui guadagni, un’aliquota unica per le criptovalute e superiore a quella applicata dal paese su altri tipi di investimenti come le azioni, oltre a una tassa del 1% su tutte le transazioni, nota come tassazione alla fonte (TDS), il che significa che le piattaforme di criptovalute devono detrarre l’importo dal saldo dell’utente al momento della negoziazione affinché la transazione sia completata. Segnalazioni recenti, ulteriormente confermate da player del settore nella regione, indicano che l’attuazione disomogenea della TDS potrebbe rendere più difficile la competizione per le borse indiane native. Sebbene ogni borsa operante nel paese sia tenuta a raccogliere le tasse TDS dagli utenti indiani, molte borse internazionali non lo fanno in modo efficace, il che potrebbe attirare gli utenti indiani verso di esse anziché verso le borse focalizzate principalmente sull’India.
Possiamo vedere alcune prove di questo nel grafico qui sotto, che mostra che il traffico web dall’India alle borse internazionali è aumentato immediatamente quando è stata attuata la TDS nel luglio 2022.
Questa tendenza sottolinea l’importanza dell’applicazione rigorosa delle regole locali come la TDS per tutte le borse operanti in un determinato paese. Fare diversamente può creare un ambiente di arbitraggio regolatorio che danneggia l’industria delle criptovalute del paese. Tuttavia, sebbene queste questioni siano importanti, non sembrano avere ridotto la enorme domanda di criptovalute in India – finché questa domanda esisterà, le criptovalute avranno sempre un posto nel secondo paese più grande del mondo.
Maggiori informazioni sull’andamento delle cripto nel mondo sono reperibili nel nuovo rapporto di Chainalysis disponibile qui https://go.chainalysis.com/geography-of-cryptocurrency-2023.html