[:it]La procura di Tokyo ha chiesto dieci anni di prigione per l’ex capo del noto exchange Mt. Gox, secondo quanto riferito dai media locali.
Il cittadino francese Mark Karpeles, 33 anni, è accusato di aver manipolato fraudolentemente dati e intascato il valore di milioni di dollari in bitcoin.
L’exchange di Tokyo nacque nel luglio 2010, e dal 2013 fino al 2014 gestiva oltre il 70% di tutte le transazioni bitcoin nel mondo.
A febbraio 2014 Mt. Gox sospende le transazioni, chiude il sito ed il servizio di transazioni, e dichiara bancarotta.
Ad aprile 2014 la società comincia le procedure di liquidazione.
Karpeles fu arrestato poco dopo, nel 2015, ed è attualmente libero su cauzione (di 88.000 dollari), ma non può lasciare il Giappone.
A Karpeles viene, in particolare, contestata la sottrazione di circa circa 340 milioni di yen (circa 3 milioni di USD) e di avere alterato altri dati relativi a Mt. Gox, nonché di avere minato la fiducia nel mercato, ma non viene a lui rivolta una accusa relativa alla sottrazione degli 850.000 bitcoin (spariti per motivi ancora non meglio precisati), il che ci fa capire come anche per i procuratori giapponesi, sia alquanto improbabile poter dimostrare il nesso di causalità tra la “scomparsa” dei bitcoin e le azioni di Karpeles.
Vale la pena ricordare che 200.000 bitcoin sarebbero stati ritrovati dallo stesso Karpeles in un “cold wallet”.
“Ho negato le accuse e in precedenza ho detto alla corte: Giuro su Dio che non sono colpevole” – ha detto Karpeles in una recente intervista. La dichiarazione sarebbe stata resa direttamente in lingua Giapponese.
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