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MICAR: QUI LE FASI DI APPLICAZIONE E IL CAP ALLE STABLECOIN

A cura dell’Avv. Massimo Simbula

Cosa manca prima dell’approvazione?

1) Votazione finale alla plenaria del Parlamento dell’UE.

2) Traduzione del testo finale nelle lingue ufficiali dell’UE e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.

Se tutto va come previsto la Market in Crypto Asset Regulation, unitamente alla Transfer of Funds Regulation (TFR),  dovrebbero entrare in vigore nel primo trimestre del 2023.

Tuttavia, la data di entrata in vigore non coincide con la data di piena applicazione e in particolare:

Nel Q1 2024, ovvero 12 mesi dopo la ipotetica entrata in vigore del regolamento: si applicheranno le regole sulle Stablecoin. Ciò significa che gli emittenti di stablecoin dovranno richiedere l’approvazione delle autorità nazionali competenti prima dell’emissione, redigere e pubblicare white paper sulle stablecoin approvate e rispettare i requisiti in materia di condotta, comunicazioni di mercato, capitale, liquidità, ecc. Le stablecoin in MiCA e TFR includono (i ) gli Asset Referenced Token (ART), ovvero quei token connessi ad paniere di più asset fiat/crypto e (ii) gli E-money Token (EMT) – token che fanno riferimento a una singola valuta fiat.

Q3 2024, ovvero 18 mesi dopo l’entrata in vigore dei regolamenti: tutte le altre regole, inclusa la licenza dei fornitori di servizi di criptovalute, e il TFR inizieranno ad applicarsi.

Quali sono i passaggi prima di arrivare al traguardo?

Nel frattempo, vari regolatori europei, in particolare l’Autorità bancaria europea (EBA) e l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), dovranno ancora lavorare sodo per svolgere alcuni compiti tra cui:

Norme tecniche di regolamentazione (RTS) – comunemente note come “level two text” – come la specifica delle informazioni da includere in una domanda di autorizzazione CASP o stablecoin, metodologia per il calcolo dei requisiti patrimoniali per gli emittenti di stablecoin, informativa sui white paper, pre/post -requisiti di trasparenza commerciale, gestione dei reclami, modelli di segnalazione standard, conflitto di interessi, ecc.

Politiche e procedure di vigilanza, in particolare sulla vigilanza degli emittenti di ART da parte dell’ABE e degli emittenti di EMT significativi, che saranno soggetti a un modello di doppia vigilanza sia da parte dell’ABE che delle autorità nazionali competenti.

Obblighi di scambio di informazioni – concernenti quelli tra emittenti e autorità di vigilanza e tra autorità di vigilanza a livello nazionale ed europeo.

Linee guida sui piani di recupero e riscatto delle stablecoin, criteri per la classificazione delle criptovalute come strumenti finanziari o criptovalute ai sensi del MiCA, requisiti di idoneità del consiglio di amministrazione, ecc.

Ci attendiamo poi altri interventi da parte degli organi regolatori in quella che, ad avviso di chi scrive, diventerà l’ennesima bulimia normativa e regolamentare di un settore difficilmente regolamentabile. Ci sono infatti in seguenti temi ancora aperti:

Cap on stablecoin: è stata reintrodotta la proposta di imporre restrizioni all’emissione di stablecoin sulla base di un numero medio trimestrale stimato e del valore delle transazioni giornaliere all’interno di un’unica area valutaria, come mezzo di scambio. Il testo finale prevede che l’utilizzo di ART o EMT non denominati in euro come mezzo di scambio sarà limitato a 1 milione di transazioni e 200 milioni di EUR al giorno. A titolo di riferimento, secondo i dati di Chainalysis, USDC ha avuto quasi 50.000 transazioni con un flusso totale di circa 5,35 miliardi di dollari il 10 ottobre. Sebbene questo limite non sembri applicarsi alle stablecoin utilizzate nelle transazioni di trading spot, l’ABE richiederà maggiore chiarezza su come distinguere le transazioni utilizzate per i pagamenti al dettaglio o per scopi di settlement, solo per citarne alcuni.

NFT: il testo finale del MiCA afferma che gli NFT che sono “unici e non fungibili con altri asset crittografici” inclusi arte digitale e oggetti da collezione, sono al di fuori dell’ambito del MiCA. Tuttavia, le “parti frazionarie di un token unico e non fungibile”, così come quei token emessi “in una grande serie o collezione”, dovrebbero essere considerati un indicatore della loro fungibilità. È essenziale la chiarezza sul significato dell’indicatore di fungibilità. Le piattaforme NFT e NFT che rientrano in questa definizione dovrebbero quindi conformarsi a MiCA e TFR.

DeFi: i testi finali hanno attualmente escluso la DeFi, ovvero i servizi di criptovalute forniti in “modo completamente decentralizzato senza alcun intermediario”. Ciò solleva la questione di quale dei protocolli DeFi esistenti soddisferebbe questa definizione. In caso contrario, potrebbero essere soggetti ai requisiti del MiCA. E anche per quei servizi “completamente decentralizzati”, la Commissione Europea sta già lavorando a una valutazione dello sviluppo della DeFi e se il trattamento normativo della DeFi sia adeguato. Ciò assumerà la forma di un rapporto intermedio nel primo trimestre del 2025 e di un rapporto completo nel primo trimestre del 2027 e il risultato potrebbe significare nuove regole per la DeFi.