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Garante Privacy Francese: diritto all’oblio e domini. La pronuncia contro Google.

Pochi giorni fa, la Commission nationale de l’Informatique et des libertés (CNiL), il garante della privacy francese, ha ordinato a Google l’applicazione del diritto all’oblio (noto anche in inglese come “Right to be Forgotten”) su tutti i nomi di dominio del motore di ricerca di Google, incluso il dominio .com.

Come molte altre autorità di protezione dei dati nazionali in Europa, la CNil verifica l’applicazione della Sentenza della Corte europea di giustizia sul diritto all’oblio, sanzionando coloro che si rifiutano di adempiere agli obblighi in tale sentenza statuiti.

In seguito a centinaia di denunce individuali dopo la decisione del maggio 2014 della Corte di giustizia, la CNil ha richiesto a Google di rimuovere dai risultati della ricerca del noto provider, i nomi che rientrano nella censura di cui alla citata decisione della Corte di Giustizia

In particolare il delisting doveva essere reso effettivo attraverso il motore di ricerca, indipendentemente dall’estensione del dominio Google attraverso il quale gli utenti accedono alle informazioni.

Tuttavia, finora, Google ha applicato il delisting solo alle estensioni europee del suo motore di ricerca.In sostanza se si accede al dominio google.com o ad altri domini con estensione extra europea di Google, è possibile continuare a trovare tra i risultati del motore di ricerca, anche quei domini che teoricamente sono stati oggetto di delisting nel medesimo sito google ma con estensioni europee (.it, .fr, ecc.) in applicazione del RTBF.

Con la recente decisione, la CNiL ha formalmente diffidato il provider californiano di implementare il delisting su tutti i domini che risultano accessibili dal territorio francese tramite una qualunque pagina Google sia che abbia estensione europea, sia che abbia una estensione extra-europea o un .com

La decisione della CNiL è conforme alle linee guida del gruppo di lavoro articolo 29 (linee guida) sull’attuazione della sentenza della Corte di giustizia europea concernente il diritto all’oblio.

Nelle sue linee guida del novembre 2014, l’autorità di protezione dei dati europei ha evidenziato come il delisting attuato solo sui risultati che appaiono nelle estensioni europee dei motori di ricerca (in primis Google naturalmente), non può essere considerato un mezzo sufficiente a garantire in modo soddisfacente i diritti all’oblio delle persone interessate. E’ quindi necessario procedere al delisting su tutte le estensioni dei motori di ricerca, incluse quelle extraeuropee e sopratutto il .com.

Il comunicato stampa in inglese relativo alla decisione della CNiL è disponibile qui.