Il mese scorso, il Superior Tribunal de Justiça (STJ), la più alta Corte d’appello in Brasile per le aioni civili concernenti la legge federale, ha emesso una decisione relativa ad un caso di responsabilità del sito di social networking Orkut in connessione con gli aspetti copyright relativi ai contenuti generati dagli utenti sul proprio sito.
La Corte ha stabilito che i fornitori di contenuti non possono essere ritenuti responsabili per violazioni di copyright commesse da terzi (gli utenti del sito internet) se non traggono un diretto beneficio da tale violazione.
La Corte ha inoltre precisato che Orkut non poteva essere ritenuta responsabile per i link che gli utenti pubblicano in pagine esterne contenenti una violazione di copyright.
L’alta Corte ha precisato che la violazione del copyright è esclusa in considerazione dei particolari limiti di cui alla responsabilità dell’intermediario internet così come previste nel “Marco civil da Internet“.
La Corte ha comunque precisato che il Marco Civil non sarebbe applicabile al caso di specie poichè non era ancora entrato in vigore all’epoca della contestazione dei fatti. Sono quindi state prese in considerazione solo le norme di cui al Codice Civile Brasiliano.
Nelle sue motivazioni, la Corte ha citato il caso Betamax e il caso Napster riconoscendo come in questi casi, un sostanziale utilizzo non illecito del materiale da parte del provider.
Per la Corte, il provider 1) non avrebbe contribuito a favorire la violazione del copyright; 2) non vi sono prove che evidenzino come l’eventuale inerzia del provider abbia causato danno a terzi.
Orkut secondo la Corte non aveva e non ha come obbiettivo primario quello della condivisione di files non essendo possibile scaricare questi attraverso il sito internet non fornendo così a potenziali trasgressori alcun strumento per determinare o aggravare un danno causato a terzi in conseguenza di tali presunte violazioni.
Ciò che appare particolarmente interessante in questa pronuncia emessa da un Tribunale Brasiliano, è il richiamo di sentenze straniere (appunto quelle relative ai casi Betamax e Napster) facenti parte del sistema di Common Law americano.
La sentenza non è ancora disponibile pubblicamente ma possiamo certo dire che ancora una volta internet sta letteralmente trasformando il sistema giurisprudenziale e normativo mondiale con una nuova lex mercatoria rivoluzionaria.