A cura dell’Avv. Massimo Simbula
In un recente articolo pubblicato nel giugno 2016 dal Fondo Monetario Internazionale, dal titolo “The Internet of Trust“, gli autori analizzano un aspetto di Bitcoin ormai sempre più evidente.
Nato come sistema “anarchico” finalizzato a consentire lo scambio di valore attraverso un sistema decentralizzato (distributed ledger) basato sulla tecnologia blockchain, Bitcoin potrebbe rivelarsi un formidabile alleato delle banche e delle istituzioni finanziarie.
Che la blockchain sia la tecnologia del futuro è ormai un fatto evidenziato anche dal sempre crescente numero di investimenti fatti nel settore dai principali fondi di investimento americani ed europei e ciò grazie al sempre crescente numero di utilizzi e applicazioni nelle principali transazioni commerciali.
L’analisi dei consulenti del Fondo, seppure semplificata, offre comunque un chiaro quadro sulla evoluzione della moneta del futuro (o cripto-moneta come alcuni si ostinano a definirla).
Bitcoin infatti, al pari del contante, garantisce un sistema di fiducia massimo in conseguenza dell’immediatezza del passaggio di denaro, privo di documenti cartacei di supporto e di complicati passaggi procedurali e autorizzatori che comportano costi e commissioni spesso onerosi per chi effettua le transazioni.
La tecnologia blockchain potrebbe in questo senso supportare le banche, garantendo una riduzione dei tempi e una certificazione dei passaggi con una incredibile riduzione dei costi.
Il mercato di riferimento in gioco è immenso: McKinsey parla di circa 1,7 trilioni di dollari all’anno derivante alle banche dalle commissioni bancarie connesse alle operazioni di trasferimento di denaro in tutto il mondo (circa il 40% di tutte le revenue derivanti a livello globale alle banche).
Non solo. Dopo l’introduzione dell’Euro, nel 2002, SEPA (il sistema integrato di pagamenti europeo) si è completamente integrato dopo 12 lunghi anni dedicati alla gestione della infrastruttura tecnologica e all’automatizzazione dei processi autorizzativi. L’utilizzo della blockchain faciliterebbe questi processi di integrazione immediatamente e in qualunque area del mondo, senza sostanziali limitazioni.
Proprio in considerazione dell’enorme interesse in gioco, molti fondi di investimento stanno investendo in Start-up che operano nel settore del Bitcoin e certamente non vedono le banche come un nemico (come piace ai romantici sostenitori della Blockchain) ma come un grande business in cui entrare il prima possibile.