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La Commissione europea intende regolamentare i Bitcoin: il piano d’azione del 2016

A cura dell’Avv. Massimo Simbula

Secondo la Commissione Europea, se le transazioni di Bitcoin e delle valute virtuali non saranno più anonime allora si potrà contribuire a rintracciare meglio chi finanzia i gruppi terroristici.

Questo in sintesi il passaggio che si può rilevare nel Rapporto COM(2016) 50/02, dal suggestivo titolo “On an Action Plan for strengthening the fight against terrorist financing” elaborato dalla Commissione per rafforzare la lotta contro il finanziamento del terrorismo, e secondo il quale i criminali sono estremamente attratti da nuove forme di interscambio di valore come appunto quelle relative alle cosiddette “criptomonete”.

Ora, premesso che ad avviso di chi scrive la parola “criptomoneta” per quanto bella è affascinante non è tecnicamente utilizzabile nel caso di Bitcoin, non ho rinvenuto nel piano d’azione del rapporto Ue prove che le cosiddette criptovalute siano effettivamente utilizzate dai terroristi, ma secondo la Commissione c’è quanto basta per una regolamentazione.

Ed infatti il piano prevede di estendere la direttiva europea sull’antiriciclaggio anche alle piattaforme virtuali che svolgono attività di interscambio valuta, con il conseguente obbligo per le aziende di tenere traccia dei dati finanziari sensibili per ciascuno dei loro clienti.

Il fantasma della folle BitLicense Newyorkese, aleggia in Europa.