Il Regolamento Europeo sull’identita’ digitale e’ stato pubblicato.
E’ il n. 2024/1183 dell’11 aprile 2024.
Studio Legale Simbula è stato ascoltato, insieme all’Ing. informatico Davide Carboni, dagli estensori delle prime bozze dell’articolo 45k sull’utilizzo di “electronic ledgers”.
Due i temi che trovo particolarmente interessanti:
L’articolo 5 sul diritto al pseudoanonimato nelle transazioni elettroniche (entro certi limiti)
L’articolo 5a sugli European Digital Identity Wallets (da rilasciare da parte degli Stati Membri ai cittadini entro 24 mesi dall’entrata in vigore e con codice open source salve alcune eventuali componenti da considerare riservate per “giustificate” ragioni).
E naturalmente il 45k che riconosce validita’ alle firme basate su registri elettronici purche’ questi assicurino integrita’ e accuratezza dell’ordine cronologico.
E’ stata quindi accolta l’idea di non ricondurre la validita’ di firme elettroniche ai soli registri elettronici “qualificati” salvando cosi’ l’utilizzzo di firme elettroniche probabilmente ben piu’ robuste poiche’ basate su soluzioni decentralizzate quali Bitcoin.
Ma sopratutto c’e’ tanta Italia in questo articolo che riconosce il valore e l’importanza del nostro art. 20 1bis del Codice dell’Amministrazione Digitale Italiano (grazie Stefano Quintarelli !). Una conferma che l’Italia puo’ guidare l’Europa nella rivoluzione digitale.
E che Spid e’ una ottima soluzione che dovrebbe rimanere in vita.
Sono molte le criticita’ e i dubbi inerenti il wording adottato in taluni articoli.
Ma questo abbiamo e con questo dobbiamo fare i conti
Il regolamento e’ disponibile qui: