[:it]A cura dell’Avv. Massimo Simbula
I regimi totalitari, incluse le dittature Naziste, e Comuniste, hanno causato incommensurabili sofferenze umane e danni, degradando non solamente ogni concepibile diritto umano, ma lo stesso spirito umano.
La malvagità del comunismo si è dedicata, in modo particolare, alla sistematica organizzazione per la distruzione del diritto di proprietà e con ciò della proprietà privata stessa, incluse le proprietà concrete, personali e commerciali, e le proprietà finanziarie, sia individuali sia appartenenti a Comunità, assorbendo ogni pur minima attività industriale sia individuale sia societaria, abrogando di fatto e di diritto ogni attività pubblica sia politica, che religiosa, arrivando fino al divieto di esercitare le libere professioni.
Le illecite ed illegali confische delle proprietà private, senza equa rimunerazione, da parte dei regimi totalitari Nazisti e Comunisti, sono state spesso progettate specificamente per sacrificare le persone a causa della loro religione, della loro nazionalità, della loro origine sociale, oppure sono state soppresse per essersi opposte ai regimi.
La Nomenclatura Nazista e Comunista ha spesso ottenuto sia il possesso sia la proprietà dei beni confiscati alle vittime di quei sistemi che essi hanno sempre attivamente sostenuto.
Alcune Istituzioni Finanziarie Interne ed Estere hanno violato il mandato fiduciario dei loro clienti convertendo al loro proprio uso finanziario patrimoni appartenenti alle vittime dell’Olocausto mentre hanno sempre negato agli eredi l’accesso a questi patrimoni.
L’Italia ha sottoscritto il 10 febbraio 1947 il Trattato di Pace di Parigi, insieme a tutte le potenze alleate vincitrici della seconda guerra mondiale, ratificato dall’Italia con Legge 2 agosto 1947 n. 811, entrato in vigore il 16 settembre 1947.
Il predetto Trattato di Pace era stato firmato anche dalla ex Jugoslavia, ad oggi non più esistente e scomposta nei seguenti stati: Slovenia, Croazia, Macedonia, Serbia, Montenegro, Bosnia-Herzegovina.
In forza del predetto Trattato di Pace, l’Italia cedette alla ex Jugoslavia una parte consistente dei territori acquisiti dopo la prima guerra mondiale.
Il Trattato di Pace prevedeva, all’articolo 21, la costituzione del Territorio Libero di Trieste, risultante dalle zone di occupazione affidate rispettivamente alla amministrazione militare della Gran Bretagna e degli Stati Uniti (denominata Zona A) e all’amministrazione militare della ex Jugoslavia (denominata Zona B).
Con il Memorandum di Londra del 5 ottobre 1954, la Zona A venne affidata all’amministrazione civile dell’Italia, mentre la Zona B venne affidata all’amministrazione civile della ex Jugoslavia.
Con l’accordo di Osimo del 1978, tra Italia e Jugoslavia sono stati definiti i criteri di determinazione dei confini territoriali tra i due paesi, della cittadinanza dei residenti nelle zone di confine e di diversi diritti economici (indennizzi a seguito di espropriazioni o nazionalizzazioni, previdenza sociale, ecc.).
Sia nel Trattato di Pace, che nell’accordo di Osimo, l’Italia si è espressamente impegnata a riconoscere a tutti i proprietari di beni siti nelle Zone A e B, espropriati o nazionalizzati, un equo indennizzo.
A seguito del Trattato di Pace lo Stato italiano, anche attraverso le leggi nn. 1064/49, 1050/1954, 1325/1956, 193/1968, 16/1980, 135/1985, 98/1994, 137/2001, e le numerose leggi e proposte di legge che periodicamente si ripropongono ogni anniversario delle foibe (forse per rinverdire la passione del popolo della destra) ha riconosciuto a parte degli aventi diritto, un indennizzo da corrispondersi ai proprietari di immobili, ubicati nelle predette Zone A e B, espropriati e/o nazionalizzati a seguito del Trattato di Pace.
Tali indennizzi, pagati solo a chi – a determinate condizioni ed entro termini prefissati – ne ha fatto espressa richiesta, sono del tutto incongrui e insoddisfacenti rispetto al reale valore venale degli immobili.
Non credo di essere mai stato di destra, ma questo voltare la faccia agli esuli e agli eredi degli esuli istriani è inaccettabile.
E’ questa l’Unione Europea che abbiamo voluto?[:en]I regimi totalitari, incluse le dittature Naziste, e Comuniste, hanno causato incommensurabili sofferenze umane e danni, degradando non solamente ogni concepibile diritto umano, ma lo stesso spirito umano.
La malvagità del comunismo si è dedicata, in modo particolare, alla sistematica organizzazione per la distruzione del diritto di proprietà e con ciò della proprietà privata stessa, incluse le proprietà concrete, personali e commerciali, e le proprietà finanziarie, sia individuali sia appartenenti a Comunità, assorbendo ogni pur minima attività industriale sia individuale sia societaria, abrogando di fatto e di diritto ogni attività pubblica sia politica, che religiosa, arrivando fino al divieto di esercitare le libere professioni.
Le illecite ed illegali confische delle proprietà private, senza equa rimunerazione, da parte dei regimi totalitari Nazisti e Comunisti, sono state spesso progettate specificamente per sacrificare le persone a causa della loro religione, della loro nazionalità, della loro origine sociale, oppure sono state soppresse per essersi opposte ai regimi.
La Nomenclatura Nazista e Comunista ha spesso ottenuto sia il possesso sia la proprietà dei beni confiscati alle vittime di quei sistemi che essi hanno sempre attivamente sostenuto.
Alcune Istituzioni Finanziarie Interne ed Estere hanno violato il mandato fiduciario dei loro clienti convertendo al loro proprio uso finanziario patrimoni appartenenti alle vittime dell’Olocausto mentre hanno sempre negato agli eredi l’accesso a questi patrimoni.
L’Italia ha sottoscritto il 10 febbraio 1947 il Trattato di Pace di Parigi, insieme a tutte le potenze alleate vincitrici della seconda guerra mondiale, ratificato dall’Italia con Legge 2 agosto 1947 n. 811, entrato in vigore il 16 settembre 1947.
Il predetto Trattato di Pace era stato firmato anche dalla ex Jugoslavia, ad oggi non più esistente e scomposta nei seguenti stati: Slovenia, Croazia, Macedonia, Serbia, Montenegro, Bosnia-Herzegovina.
In forza del predetto Trattato di Pace, l’Italia cedette alla ex Jugoslavia una parte consistente dei territori acquisiti dopo la prima guerra mondiale.
Il Trattato di Pace prevedeva, all’articolo 21, la costituzione del Territorio Libero di Trieste, risultante dalle zone di occupazione affidate rispettivamente alla amministrazione militare della Gran Bretagna e degli Stati Uniti (denominata Zona A) e all’amministrazione militare della ex Jugoslavia (denominata Zona B).
Con il Memorandum di Londra del 5 ottobre 1954, la Zona A venne affidata all’amministrazione civile dell’Italia, mentre la Zona B venne affidata all’amministrazione civile della ex Jugoslavia.
Con l’accordo di Osimo del 1978, tra Italia e Jugoslavia sono stati definiti i criteri di determinazione dei confini territoriali tra i due paesi, della cittadinanza dei residenti nelle zone di confine e di diversi diritti economici (indennizzi a seguito di espropriazioni o nazionalizzazioni, previdenza sociale, ecc.).
Sia nel Trattato di Pace, che nell’accordo di Osimo, l’Italia si è espressamente impegnata a riconoscere a tutti i proprietari di beni siti nelle Zone A e B, espropriati o nazionalizzati, un equo indennizzo.
A seguito del Trattato di Pace lo Stato italiano, anche attraverso le leggi nn. 1064/49, 1050/1954, 1325/1956, 193/1968, 16/1980, 135/1985, 98/1994, 137/2001, e le numerose leggi e proposte di legge che periodicamente si ripropongono ogni anniversario delle foibe (forse per rinverdire la passione del popolo della destra) ha riconosciuto a parte degli aventi diritto, un indennizzo da corrispondersi ai proprietari di immobili, ubicati nelle predette Zone A e B, espropriati e/o nazionalizzati a seguito del Trattato di Pace.
Tali indennizzi, pagati solo a chi – a determinate condizioni ed entro termini prefissati – ne ha fatto espressa richiesta, sono del tutto incongrui e insoddisfacenti rispetto al reale valore venale degli immobili.
Non credo di essere mai stato di destra, ma questo voltare la faccia agli esuli e agli eredi degli esuli istriani è inaccettabile.
E’ questa l’Unione Europea che abbiamo voluto?[:]