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Startup innovative e servizi legali

Facendo un rapido giro su internet si possono trovare molti siti particolarmente interessanti in tema di servizi legali innovativi.
Le piattaforme internet che forniscono servizi legali, per quanto estremamente interessanti e (almeno alcune di loro) assolutamente innovative, risentono di alcuni limiti di fondo.

Vediamo le migliori e i loro limiti.

Rocket Lawyer

Uno dei più diffusi e conosciuti è certamente Rocket Lawyer, network di avvocati in tutto il mondo, finanziato recentemente da Google Venture.

Con la sua interfaccia attraente e semplice, Rocket Lawyer è certamente il benchmark di riferimento nel settore delle piattaforme on line per servizi legali sin dal 2008. Il sito internet contiene un rilevante numero di documenti disponibili da autocompilare on line con semplici procedure e, sembra, un buon livello di customer support. Rocket lawyer dispone di oltre 17.000 documenti legali da autocompilare attraverso questionari dedicati.

Rocket Lawyer in prima pagina annuncia “Siamo qui per aiutarti”, “Tutto quello di cui hai bisogno per renderlo legale”.

All’art. 2 delle sue condizioni generali però si precisa che per ogni problema legale è sempre meglio che l’utente si faccia assistere da un avvocato, che lo deve scegliere con particolare attenzione sulla base delle sue esperienze, che deve negoziare in modo chiaro con il legale i suoi onorari, e che non esiste alcuna relazione legale o di altro tipo tra Rocket Lawyer e l’avvocato che l’utente si è scelto.

Law Pivot

Poi c’è Law Pivot, anch’esso un network di avvocati e studi legali pronti ad aiutarti apparentemente a prezzi super-vantaggiosi.
Il sito è ben curato e la rete di avvocati fornisce un tot di pareri legali gratuiti e poi altri a pagamento.

Qui le condizioni generali d’uso del servizio sono più agevolmente raggiungibili
Anche qui però si chiarisce come il provider non ha nulla a che vedere con i legali e alcuna responsabilità può essere contestata a Law Pivot.

Law Pivot è stato comprato da Rocket Lawyer anche grazie all’investimento di Google Ventures. Quindi si richiamano le condizioni generali di quest’ultima piattaforma ma per sicurezza si lasciano ancora vivere on line le vestigia dell’ormai ex concorrente.

L’utente di Law Pivot, se vuole avere una stima degli onorari applicabili per l’assistenza legale richiesta, deve comunicare tramite il sito internet tutte le informazioni rilevanti al caso da trattare. Molte di queste informazioni rientrano nella definizione di “Informazioni riservate”.

Il provider si riserva il diritto di utilizzare per vari scopi le informazioni definite “riservate” sempre su una base non nominativa (garantendo quindi la privacy).

Legal Zoom

Poi c’è Legal Zoom che in modo inequivocabile, a centro pagina annuncia “Protezione legale personalizzata e a prezzi contenuti”.

Sin dal 2001, Legal Zoom fornsice ai suoi utenti un servizio legale attraverso un inquadramento della problematica tramite questionari semplici finalizzati a creare documenti e contratti on line. Il sito consente anche di poter visionare l’atto prima di acquistarlo. In alcuni casi Legal Zoom supporta l’utente nel correggere alcuni errori eventualmente individuati nel documento formato on line. Sempre tramite Legal Zoom si possono compilare documenti necessari per la costituzione di società, per la ricerca di marchi e brevetti registrati, per designare procuratori speciali, ecc., e il tutto individuando il paese e la legislazione applicabile al caso di specie.

Tuttavia, esattamente come per le piattaforme precedenti, anche qui il provider del servizio non si assume alcuna responsabilità in merito al servizio legale fornito, invitandoti a farti assistere da un avvocato selezionandolo in base alle sue competenze.

Docracy

A parte il nome del sito, direi che l’idea è assolutamente innovativa rispetto alle precedenti piattaforme. La piattaforma dichiara in home di essere: “L’unica raccolta on line di contratti legali e il modo migliore per negoziare e firmare documenti on line”.
In Docracy chiunque può caricare un documento o un contratto rendendolo disponibile agli utenti del sito i quali, a loro volta, possono contribuire migliorando i documenti, apportando correzioni o suggerimenti. Non è chiaro il sistema di funzionamento del filtro di controllo sulle modifiche e sulla qualità dei documenti ma il sistema sembra ricollegarsi inevitabilmente al concetto di Wikipedia.

Direi quindi estremamente interessante: una community di esperti che, attraverso le loro competenze, contribuiscono a rendere disponibili in rete, una moltitudine di contratti e atti, via via migliorati e modificati nel tempo dagli utilizzatori stessi del servizio, anche attraverso una serie di commenti.

Anche qui, esattamente come in tutti gli altri casi, si precisa nelle condizioni generali, per altro simpaticamente redatte e anche agili, che il servizio fornito da docracy non può essere considerato un servizio di consulenza legale e che per ogni necessità legale è bene rivolgersi ad un avvocato specializzato.

Per dovere di completezza cito anche:
Venture Docs, il sito per dare alle startup un setup il più possibile completo di documenti connessi ad operazioni di investimento da parte di Venture Capital.

Docstoc, piattaforma che ti invita a provare documenti professionali finalizzati a far decollare il tuo business (mi chiedo se il richiamo neanche tanto velato a superman e ai fantastici quattro sia stato notato dalla Marvel e da DC Comics).

Growth on Demand una piattaforma svedese per servizi legali innovativi

VQ Legal (sempre svedese) che fornisce una rassegna di informazioni e aggiornamenti sicuramente interessanti nel mondo della professione legale e dell’innovazione tecnologica.

USLegal, che metto alla fine, ma che in realtà è la più grande raccolta di documenti di diritto statunitense da autocomplilare e premiata da diversi siti come l’eccellenza anche per il 2014 (oltre 36.000 documenti disponibili). Io però trovo l’interfaccia dal punto di vista grafico non particolarmente interessante e soprattutto parecchia confusione sulle modalità di ricerca dei documenti.

E sempre negli Stati Uniti ricordo velocemente:
Law Depot
Find Legal Forms
Public Legal Forms
Legal Docs
Mega Docs
Alcuni di loro (tipo Legal Help Mate e MedLawPlus) riposano ormai in pace.

Su questi siti non spendo molte parole, poiché forniscono un servizio pressochè identico a USLegal ed hanno conosciuto analogo successo negli Stati Uniti e con un rilevante database di documenti disponibili gratuitamente.

Infine, last but not least, ci sono i nostrani Iubenda che, devo ammettere in modo decisamente più sobrio rispetto alle piattaforme anglossassoni, ricorda che ogni sito internet deve avere una sua privacy policy e che iubenda è il modo più elegante ed efficace per generarne una, e moduli.it che in Italia viene spesso utilizzato per la creazione automatica di documenti e atti.

Ho rinvenuto tra le condizioni generali di Iubenda una clausola la quale chiaramente precisa (come per altri casi in precedenza) che il provider non fornisce alcuna attività di consulenza professionale legale o di altro genere in relazione ai modelli di informativa privacy messi a disposizione del cliente e invita il cliente a farsi sempre assistere da un legale per la validazione della propria privacy policy.

Ritengo questa clausola doverosa visti i limiti imposti dalla legge in tema di professione legale e sono certo che comunque iubenda sia un bel progetto innovativo e profonda il massimo sforzo affinchè i modelli forniti siano sempre adeguati alle best practice in circolazione, nonostante quanto sopra precisato.

Moduli.it infine precisa nelle condizioni generali che la redazione non garantisce che i Modelli siano aggiornati e senza errori e che soprattutto siano idonei agli scopi specifici degli utenti che ne fanno uso. Per questo il provider non è tenuto a rispondere in ordine a danni, perdite, pregiudizi di alcun genere che terzi potranno subire a seguito dell’uso degli stessi.