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Bitcoin: la Cina dichiara le ICO fuorilegge

[:it]In una dichiarazione congiunta rilasciata da sette regolatori finanziari oggi, la nazione più popolata del mondo ha illustrato il perché considera il rivoluzionario meccanismo di raccolta fondi denominato ICO (Initial Coin Offering) in violazione di diverse norme della Repubblica Popolare Cinese.

Le autorità che sottoscrivono tale dichiarazione comprendono la Banca Popolare Cinese, l’Ufficio di Rete Centrale, il Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione, l’Amministrazione statale per l’industria e il commercio, la Commissione per la regolamentazione bancaria cinese.

La dichiarazione congiunta statuisce, tra l’altro che: “Il finanziamento tramite ICO si riferisce all’attività di un’entità che incrementa il numero di valute virtuali, come Bitcoin o Ethereum, attraverso la vendita illegale e la distribuzione di token digitali. In sostanza, è una sorta di raccolta fondi illegale, tramite vendita non autorizzata di nuove forme di valuta digitale, emissione illegale di titoli, commissione di frodi finanziarie, realizzazione di schemi piramidali e altre attività illegali“.

Il giudizio espresso da queste autorità, direi sia inequivocabile: le ICO sono illegali perchè sono illegali.

E tramite le ICO si commette qualunque tipo di reato finanziario possibile.

La categoria di crimini commessi da chi raccoglie soldi tramite ICO, secondo tale dichiarazione, è non esaustiva, terminando con un generico “….e altre attività criminali“.

Lo schieramento di forze in campo fa riflettere.

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